Giusto Manetti

Una solidissima linea dorata disegna l’albero genealogico dei Manetti e lega le tappe della storia di un’azienda familiare che da oltre 400 anni rappresenta la massima espressione del mestiere del battiloro.

Nel corso dei secoli la stessa famiglia ha accompagnato e talvolta precorso l’evoluzione dei processi produttivi legati alla trasformazione del lingotto in foglia ed è divenuta ambasciatrice in tutto il mondo della straordinaria tradizione e della capacità di innovazione del miglior artigianato fiorentino.

Le prime notizie sulla famiglia Manetti risalgono alla fine del Quattrocento. Il capostipite Matteo vive, insieme ai figli Antonio e Agostino, a Quinto, nelle campagne intorno a Firenze. La città è governata dai Medici e vive un periodo di straordinario fermento economico e culturale: mentre i banchieri e i commercianti fiorentini fanno fortuna in Europa, in città lavorano Raffaello Sanzio, Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti e fioriscono ovunque nuove botteghe di artisti e artigiani. Tra loro ci sono anche i Manetti. Il loro nome è fin dall’inizio legato al mestiere di battiloro, un’attività così importante nel contesto produttivo della città da attrarre l’attenzione delle migliori menti del tempo.

Con l’ingresso della nuova generazione di Manetti, l’azienda continua a crescere e a innovare, restando fedele alla sua lunga tradizione di successo. Nel 2002, quattrocento anni dopo Maestro Matteo, viene nuovamente restaurata la palla della Cupola del Duomo. E nel 2013 l’inaugurazione del nuovo stabilimento produttivo alle porte di Firenze testimonia la volontà e la capacità di investire sul futuro.

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